La marcatura industriale è un processo essenziale per tutti i settori industriali, ma, è assolutamente vitale per l’industria delle armi da fuoco. Ogni arma deve essere obbligatoriamente marcata con informazioni essenziali per la tracciatura e la verifica della storia e i movimenti dell’arma stessa, con l’obiettivo di impedire a quest’ultima di abbandonare i circuiti ufficiali ed entrare nel mercato nero. Esistono inoltre leggi nazionali e internazionali che regolano la produzione di armi da fuoco, compresa l’attività di marcatura.
Tutti i produttori di armi da fuoco devono marcare i propri prodotti. Perchè?
– In Europa: la normativa Europea relativamente alla marcatura delle armi è governata dalla direttiva (UE) 2017/853 del Parlamento Europeo recepita dal Governo taliano con DECRETO LEGISLATIVO 10 agosto 2018, n. 104. In sintesi nei paragrafi 6,7 ed 8 si legge:
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(6) |
Al fine di migliorare la tracciabilità di tutte le armi da fuoco e di tutti i componenti essenziali e di facilitare la loro libera circolazione, tutte le armi da fuoco e i loro componenti essenziali dovrebbero essere contrassegnati da una marcatura chiara, permanente e unica e registrati in archivi nazionali. |
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(7) |
Tali archivi dovrebbero includere tutte le informazioni che consentono di collegare le armi da fuoco ai rispettivi proprietari, tra cui il nome del fabbricante o il marchio, il paese o il luogo di fabbricazione, il tipo, la marca, il modello, il calibro e il numero di serie dell’arma da fuoco o qualsiasi marcatura unica apposta sul telaio o sul fusto dell’arma da fuoco. I componenti essenziali diversi dal telaio o dal fusto dovrebbero essere registrati nell’archivio alla voce relativa all’arma da fuoco su cui saranno montati. |
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(8) |
Al fine di impedire che le marcature siano facilmente cancellate e per chiarire su quali componenti essenziali dovrebbe essere apposta la marcatura, è opportuno introdurre norme comuni dell’Unione in materia di marcatura. Tali norme dovrebbero applicarsi esclusivamente alle armi da fuoco o ai componenti essenziali fabbricati o importati nell’Unione il o successivamente al 14 settembre 2018 al momento della loro immissione sul mercato, mentre le armi da fuoco e le parti fabbricate o importate nell’Unione prima di tale data dovrebbero continuare a essere soggette ai requisiti in materia di marcatura e registrazione di cui alla direttiva 91/477/CEE, che sono applicabili fino a detta data. |
Ovviamente, anche le armi importate devono essere identificate tramite ulteriore marcatura. In più L’art. 5 del decreto in questione ha in proposito modificato il primo comma dell’art. 11 della legge n. 110/1975, stabilendo che “sulle armi prodotte, assemblate o introdotte nello Stato, deve essere impressa, senza ritardo, a cura del fabbricante, dell’assemblatore o dell’importatore una marcatura unica, chiara e permanente, dopo la fabbricazione, l’assemblaggio, o l’importazione”. Tale regola generale è poi minuziosamente specificata nei capoversi successivi della medesima disposizione.
In altri termini tutti i componenti di un’arma devono essere perennemente marcati in maniera che non possano essere cancellati. Quindi non soltanto il nome del fabbricante o il marchio, il paese o il luogo di fabbricazione, il tipo, la marca, il modello, il calibro e il numero di serie dell’arma ma tutti i componenti.
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Altre normative e standard: ogni paese o nazione ha normative, leggi e standard specifici. Ad esempio, negli Stati Uniti, l’ATF (il Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives), richiede che ogni arma debba essere incisa con un numero di serie univoco a una profondità minima di 0,003 pollici e in una dimensione non inferiore a 1/16 pollici. Il numero di serie include informazioni sul nome del produttore, il paese di origine, il modello, il calibro, il nome dell’importatore e la città e lo stato dell’importatore. L’importatore deve assicurarsi che questi che tutte queste informazioni compaiano su ogni arma.
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